ARTICOLO DEL 21.10.2024 [Tempo di lettura: 4 min.]
A cura di Federico Pasqualoni
La Galassia Sportiva e il legame con la cultura
Una delle domande su cui si è creato l’intero progetto Pais è:
“Quale è il ruolo che da giovani sportivi/e attribuiamo allo Sport nella nostra vita?”
Ecco, diciamo subito che rispondere a questa domanda prendendo in considerazione solo l’atleta non è possibile.
Sono tanti gli elementi e le persone che girano intorno alla sua vita, influenzandola molto più di quanto pensiamo nel loro continuo orbitare.
Nel loro insieme vanno a creare una Galassia Sportiva, che va immaginata con al centro l’atleta nel suo mondo sportivo giovanile.
Intorno a quest’ultimo gravitano:
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Il mondo della famiglia
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Il mondo della scuola
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Il mondo del contesto sportivo e degli allenatori
che insieme compongono il Sistema Educativo a 3, e poi:
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Il mondo sportivo professionistico
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Il mondo della comunicazione sportiva
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Il mondo dei social, degli algoritmi, e dei click
Il viaggio di Pais nella sua prima rubrica sarà in giro per i mondi che influenzano quello giovanile, mantenendo quest’ultimo sempre in posizione centrale.
E’ da qui che prende il nome: GALAXY.
Uno spazio in cui lo Sport è un fenomeno sociale, del quale si parla con l’obiettivo di descrivere la realtà in cui è immerso al giorno d’oggi.
D’altronde, è proprio la volontà di trattare questa realtà che permette di raggiungere uno degli obiettivi di Pais: utilizzare lo Sport come un mezzo per parlare di tutto.
Il concetto sul quale si basa questa rubrica, è che ogni elemento che si relaziona allo Sport Giovanile lo fa con delle conseguenze.
Infatti, il modo in cui da giovani atleti/e ci viviamo lo scendere in campo non dipende solo da noi.
A questo punto, e per entrare nel merito, considerando che gli approcci degli elementi nella Galassia sono determinati e guidati da un’impostazione culturale, prima di iniziare il viaggio tra i vari mondi, è prioritario parlare di cultura.
Legame tra Sport e Cultura
Il fenomeno sportivo è da sempre stato legato da un rapporto di reciproca influenza con le diverse società in cui si è manifestato e le caratteristiche culturali proprie di ognuna.
L’essere umano, come vedremo, scopre di avere un istinto a giocare dal momento in cui nasce. Molto prima di conoscere, comprendere, ed essere influenzato da ciò che lo circonda. Si tratta quindi di un meccanismo innato e non creato dalla cultura. Allo stesso tempo però, la cultura è un elemento che plasma il nostro giocare - e quindi lo Sport - nei valori, regole, abitudini, linguaggio e comportamenti comunemente riconosciuti e accettati dalla stessa. Questo perché da sempre e per sempre, l’essere umano vede la sua vita attraverso le lenti della sua cultura di appartenenza, che indossa ancor prima di venire al mondo e che gradua a sua volta man mano che vive.
Le azioni e i pensieri di ognuno sono causa e conseguenza della cultura; le persone sono le culture e le culture sono le persone.
Lo Sport si lega alla cultura essendo una delle sue maggiori espressioni e rappresentazioni, ed è questo eterno legame che gli permette di essere utilizzato come un mezzo per comprendere le diverse società nei diversi momenti storici. E’ un vero e proprio specchio della società.
Ed è proprio per questo motivo, che essendo un fenomeno sociale, viene giudicato nel ruolo, nell’importanza e nell’impatto nella vita delle persone, su una base culturale.
La stessa base che guida i comportamenti di tutti gli elementi che hanno a che fare con lo Sport e con gli sportivi.
La cultura predominante di oggi e l’impatto sullo Sport
Oggi nella nostra società c’è un filone culturale predominante.
E’ caratterizzato da un approccio basato sui risultati, nel quale il successo è inteso come l’ottenimento di un ritorno socio-economico.
Sulla quantità di questo tipo di successo generato, le persone che seguono questa cultura attribuiscono valore ad ogni attività della vita.
Oggi, la maggior parte delle persone si identifica in questo sistema, e i motivi sono sostanzialmente due.
Il primo è che i canali di comunicazione traggono vantaggio da questa cultura.
La cultura dei risultati si sposa benissimo con le possibilità di esibire che i canali media e social di oggi permettono di cogliere.
Il risultato è un enorme alleato dei click e degli algoritmi.
Per questo motivo, considerando che questi sono i canali con cui si influenzano i pensieri delle masse, ecco che questa cultura riesce a penetrare tutti gli ambienti e la sensazione che sia giusto seguirla si rafforza e diffonde sempre di più negli individui.
Il secondo motivo è che l’essere umano tende a seguire gli schemi predominanti.
E nel momento in cui una tendenza culturale si diffonde, è molto più semplice seguirla piuttosto che andarle contro, identificarsi nella minoranza, e sentirsi fuori dagli schemi.
A questo punto, il risultato finale di un percorso diventa la priorità per i più, togliendo spazio e tempo per tutto ciò che caratterizza quel percorso.
Siamo considerati e consideriamo noi stessi per i risultati che produciamo o che possiamo produrre, e si arriva quindi a lavorare solo per lo stipendio, studiare solo per il titolo, e giocare per il risultato oggettivo. In generale, si vive sapendo inconsciamente di dover dimostrare. E per ricercare il bello delle cose, non c’è più tempo né voglia. Ogni percorso ha senso fino a quando può produrre qualcosa di materiale e di tangibile, portando l’attenzione su ciò che la persona fa piuttosto che su ciò che è, realmente e profondamente.
Ora, se è vero che la propria cultura agisce come una lente che influenza la visione delle cose, anche lo Sport - che è uno specchio della società - viene osservato in modo condizionato.
Lo Sport, purtroppo, diventa spesso il mezzo per raggiungere il successo socio-economico che viene richiesto a gran voce.
E tutti quelli che sono i valori puri e spirituali dello Sport per la persona, perdono la sfida contro le priorità materiali che la stessa persona è costretta a ricercare. Questa tendenza culturale è così forte da entrare nel mondo dello Sport senza chiedersi se sia giusto fare delle distinzioni.
Per questo motivo, si continua a commettere l’errore di non dividere il mondo sportivo professionistico - in cui le attenzioni ai risultati socio-economici in un certo qual senso possono anche essere comprensibili - da quello giovanile, in cui questa attenzione non avrebbe senso di esistere.
E il problema è proprio qui: se questa è l’idea culturale di Sport che arriva al mondo giovanile - tramite le persone che ne fanno parte o quelle che indirettamente lo influenzano - chi ne subisce le conseguenze sono i/le giovani atleti/e e il loro vissuto sportivo.